Il 15 novembre del 1976, al largo delle isole Hawaii, rimane intrappolato in una rete di profondità uno squalo fino a quel momento sconosciuto: si tratta del Megachasma pelagios..

Il nome scientifico indica le caratteristiche principali di questo misterioso pesce cartilagineo e cioè l’enorme bocca (Megachasma) e la presenza in acque pelagiche (pelagios).

Il capo di questo squalo è molto ampio, lungo quasi la metà dell’intero corpo, ed anche gli occhi sono molto grandi. La bocca, come già accennato, veramente enorme ed i denti numerosi ma di piccole dimensioni.  La colorazione dello “squalo grande bocca” è molto scura, quasi nerastra in tutto il corpo, mentre si presenta bianco-argentata sul labbro e nel cavo orale. Probabilmente ciò è dovuto alla presenza di photophores, organi luminosi responsabili di questo “rivestimento” argenteo molto riflettente nel labbro e nella bocca, il quale dovrebbe attirane il plancton (gamberetti e piccoli crostacei) di cui lo squalo si nutre.
 


 

Il Megachasma pelagios, come lo squalo balena e lo squalo elefante, si ciba infatti di plancton, che filtra dall’acqua nuotando e rimanendo con l’enorme bocca spalancata.

Durante il giorno rimane in acque molto profonde, da 300 a 1000 m, mentre nelle ore notturne risale tra i 100-500 m. Il più grande esemplare conosciuto aveva una lunghezza di circa 5 metri ed un peso di circa 1200 kg.

Lo “squalo grande bocca” è probabilmente viviparo aplacentato ma anche in questo aspetto della sua biologia non c’è sicurezza, essendo questa una specie relativamente “nuova” alla scienza (primo esemplare conosciuto nel 1976)  ed essendo state analizzate soltanto poche decine di esemplari

 

 

 

Marco Angelozzi - www.prionace.it

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